Robert Crumb messo a nudo, l’intervista parte 1

di Gary Groth
traduzione di Graziano Pedrocchi

Il regalo di Natale per il lettori di Conversazioni sul Fumetto: un’intervista fiume a Robert Crumb, condotta da Gary Groth e pubblicata su Comics Journal 121 del 1988. Vi terra compagnia per tutte le feste; da oggi al 6 gennaio ogni giorno sarà postata una parte nuova. Buona lettura e tanti auguri da tutto lo staff di CsF. -AQ

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LA FAMIGLIA

Gary Groth Parliamo della tua crescita.
Robert Crumb Brutto affare.
GG Lo supponevo.
RC Un vero casino. La mia famiglia era un gran bel casino.
GG Hai detto che i tuoi genitori erano “drogati di televisione”. Ti va di spiegare meglio?
RC Siamo stati i primi del quartiere ad avere un televisore, nel 1948.
GG Avevi 5 anni a quel tempo.
RC Yep. Passavo un sacco di tempo a guardare la tele.
GG Anche adesso?
RC Nah, quasi mai.
GG Ma ne hai una, no?
RC Certo, Sophie (sua figlia) guarda spesso Sesame street. Se vuoi, ti canta la canzoncina dell’Ispettore Gadget.
GG Com’era la tua vita, in casa? Tuo padre era un Marine, giusto?
RC Fino al ‘56 si. Si arruolò nel 1936 e noi cominciammo a girare parecchio e quando avevo circa nove anni i miei genitori cominciarono a litigare parecchio, costantemente urlandosi addosso l’un l’altro, tirandosi oggetti. Mia madre era drogata. Anfetamine. Per tutti i ‘50 e i ‘60. Il che non aiutava. Spesso scendeva e stava seduta in sala tutta la notte ad infuriarsi con nessuno in particolare. Infuriarsi e basta. A volte mi capitava di svegliarmi e la sentivo mentre imprecava al nulla.
GG In che epoca siamo?
RC Fine anni ‘50 e per tutti i ’60. Andò avanti fino a che andai via di casa.
GG Qual era il suo problema?
RC Prendeva delle pillole che le avevano dato certi dottori. Negli anni ‘50 alle casalinghe venivano somministrate forti pillole di anfetamina e dexedrina, qualunque cosa. Anche mia madre cominciò e ne divenne schiava.

GG Questo le provocò squilibri mentali?
RC Hai mai conosciuto dei drogati di anfetamina? Diventi strano, hai sempre i nervi a fior di pelle, ma non riesci a smettere. E’ come quando la caffeina ti fa rimanere sveglio. Ti senti uno straccio ma non riesci a fermarti. A volte tornavo a casa da scuola e trovavo mia madre in cucina in questo stato (mostra il disegno di un demente)… capisci, che diceva: “Oh oh, stai alla larga.”

GG Un quadretto delizioso.
RC Si, era brutto, ma noi potevamo sempre trovare riparo nel bellissimo, pazzo mondo dei fumetti.
GG Quando dici “noi” ti riferisci ai tuoi fratelli?
RC Yeah.
GG Com’era tuo padre in quel periodo?
RC Sinistro. Era solito tornare a casa dal lavoro, guardare la televisione e litigare con mia madre. Per questo a volte si trovava due lavori: per non dover tornare a casa. A volte ero io che non volevo vederlo.
GG I tuoi genitori erano cattolici devoti?
RC A dire il vero no. Si può dire che, per quello che riguardava i loro doveri, avevano un atteggiamento tipico della working class. Il giorno che noi ragazzi smettemmo di andare in chiesa, anche loro smisero di andarci. E’ stato come se noi avessimo deciso che quelle erano tutte stronzate e quindi anche loro lo avessero deciso. Non si parlò più di questo argomento.
GG Quanti anni avevi?
RC Intorno ai 16.
GG Perché ti sei allontanato dal Cattolicesimo?
RC Ne avevo abbastanza. Se hai un po’ di curiosità intellettuale non ti ci vuole molto per capire che è tutto un casino. Quando avevo 16 anni il parroco, Padre Donahue, si presentò a casa nostra per discutere di teologia. Aveva 50 anni e dava l’impressione di essere un tipo intelligente. Avevo certe questioni da sottoporgli e lui mi disse che sarebbe tornato per parlarmene. Ero una specie di idealista mistico quando avevo 16 anni. Mistico cattolico. Ho studiato le vite di personaggi come S. Francesco. I miei genitori erano molto impressionati da quel prete. Sai com’è, wow, il prete viene da noi per parlare di religione con Robert! E io gli chiedevo cose tipo “Non pensa che molta gente vada in chiesa spinta come da un obbligo? Spesso la gente fa le cose meccanicamente, senza interesse.”. Lui subito diventava rosso. Sotto il collare ribolliva letteralmente di collera e cominciava a inveire contro di me. Una volta mi si è addirittura avventato contro coi pugni stretti. Quel prete irlandese dalla testa bollente. Mio padre dovette intervenire per proteggermi. (Ride). Era troppo per me. Quella fu l’ennesima conferma del fatto che tutta quella è roba per stupidi e manichini. Voglio dire, alle origini del cattolicesimo c’è davvero un corpo di teorie religiose interessante e mistico, che molti devotissimi gesuiti o di altre confessioni cattoliche dovrebbero conoscere, ma gran parte del resto non ha senso. Al cuore di ciascuna religione c’è un interessante elemento mistico, ma molti dei pezzenti devoti a qualunque gruppo religioso sono soltanto abbindolati da un mucchio di paroloni. Si fanno manipolare.
Tornando al prete, mi faceva sempre delle domande curiose, durante la confessione. Era davvero un ficcanaso. Mi chiedeva spesso della mia vita sessuale, che a volte in effetti era un po’ bizzarra.

GG Già a 16 anni?
RC Yeah, ma giusto qualcosa con mia sorella, niente di più. Niente contatti genitali palesi o roba simile. Un po’ di lotta, qualche palpatina. E che caspita!

GG Con tua sorella?
RC Ma si, quella che poi è diventata lesbica (Risata).
GG Non hai molte sorelle, giusto?
RC Una più vecchia, probabilmente la persona più normale della famiglia. A un certo punto della sua vita ha smesso di avere a che fare con tutta la famiglia.
GG Vi sentite ancora?
RC Si, diciamo che ci siamo riconciliati. E’ una tipa a posto.
GG Quindi questa era la tua vita in casa: una madre completamente fuori di testa per la droga e un padre che cercava di evitarla.

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RC Già, le cose erano direi miserabili. Durante la mia adolescenza ho pensato spesso di essere la persona più miserabile sulla faccia della terra. Molte volte ho pensato al suicidio.
GG Questo pensiero derivava dal tuo ambiente familiare? O c’entrava anche la scuola?
RC Tutto insieme. Questo acuto senso di alienazione. Qualcosa tipo “La vita è solo ‘sta roba qua?” Chissenefrega, non ne ho bisogno. Ma ero troppo codardo per suicidarmi. Anche se a volte ci ho provato, alla fine mi sono sempre tirato indietro per la fifa. Morire mi spaventava troppo. “Bene, mi toccherà continuare a vivere su questo fottuto schifoso pianeta.”
GG Pensi quindi che il suicidio sia un atto di coraggio?
RC Ci vuole coraggio per farla finita. Oppure sei così fottutamente infelice che quello ti sembra l’unico modo che hai per fermare il tuo dolore. Avevo deciso di non essere abbastanza infelice.
GG A prescindere dal fatto che tuo padre fosse un ufficiale dei Marine e tua madre una drogata, puoi descrivere il loro sistema di valori, o cosa di loro ha influenzato la tua vita?
RC Mio padre era un uomo tutto d’un pezzo che proveniva da una famiglia puritana, con un background del Midwest. I Crumb erano la tipica famiglia rurale del Minnesota. La famiglia di mia madre era di Philadelphia ed erano tutti dei comuni plebei degenerati e proletari. Mezzi criminali, alcolizzati, con un grosso bagaglio di disillusione, famiglie distrutte alle spalle, tutta questa roba qua. Molto amorali. Quindi c’era sempre tensione tra i miei genitori, dovuta al fatto che mio padre era atterrito da questo aspetto di mia madre e della sua famiglia, gente che voleva solo ubriacarsi e divertirsi. Se ne sbattevano di tutto il resto. Mio padre era invece quel tipo di persona con un forte senso del dovere e dell’onore, queste cose qui. Una perenne fonte di tensione. Se arrivava un assegno, mia madre pensava subito di spenderlo, scialacquarlo immediatamente. I miei litigavano sempre per questioni di denaro, da tipica famiglia borghese di classe medio-bassa.
GG Qual è stata la reazione di tua madre quando hai cominciato a diventare famoso?
RC Direi che le piaceva. Con mia madre la cosa era questa: se io mostravo una certa forza riguardo un argomento, lei lasciava subito perdere le sue labili convinzioni. Capisci? D’altro canto mio padre manteneva la sua schiena dritta e il suo atteggiamento rigido, ma era contrariato quando qualcuno gli mostrava i miei fumetti. Non mi ha parlato per cinque anni.
GG Quindi i valori di tua madre erano più fugaci?
RC Già, lei proveniva da quell’ambiente familiare amorale di cui ti parlavo, ma provava ad avere un po’ di senso della decenza, riuscendoci a malapena. Avrebbe potuto facilmente essere vittima dello scandalo più degradante o diventare schiava dell’eroina senza troppi problemi.
GG Fra questi due estremi tu dove ti collochi?
RC Credo di averli entrambi dentro di me, per quanto in modo che definirei giocoso.
GG Ma tu di sicuro hai delle idee tue su molte cose.
RC Immagino di avere acquisito una sorta di equilibrio, fortunatamente. Adesso conduco una vita responsabile, mando avanti la famiglia e tutto il resto. E’ incredibile che io ci stia riuscendo. Ma ho ancora quella parte degenerata di me che vuole uscire… Ma non parliamone più.
GG E la tua parte responsabile?
RC La mia parte responsabile è quando mi dico “Non devo farlo”. E prendermi cura delle cose.
GG Dipende dell’età?
RC Senso del dovere e tutto il resto. Probabilmente l’ho ereditato da mio padre. Lui era convinto che fossero le persone come lui a portare avanti la civilizzazione, che senza le persone come lui la gente come mia madre sarebbe diventata pazza e tutto sarebbe crollato. Tutti sarebbero stati schiavi di droga o alcool e tutto si sarebbe sbriciolato. Bambini affamati, barbari e comunisti al potere, popoli mai più liberi eccetera eccetera eccetera.
GG Pensi che la tua arte sia il risultato di una certa convinzione morale?
RC Naa! E’ il risultato di un insopprimibile bisogno di compensare il rifiuto sociale. Quando ero adolescente andavo in giro con la mia amarezza, pensando che un giorno tutti si sarebbero dispiaciuti. Gliel’avrei fatta vedere io! Sarei diventato un grande artista, sarei entrato nella storia, mentre tutti quei vagabondi sarebbero morti come cani. Sarebbero stati tristi. Sarei arrivato in città con una splendida bionda al mio fianco e un sacco di grana. Era il mio modo di vendicarmi della società senza diventare un criminale. Mio fratello maggiore sì che aveva tendenze criminali. Gli piaceva uscire e distruggere, ma ogni volta si ficcava in guai davvero grossi. Essendo più piccolo di lui, lo osservavo e già capivo quanto quel modo di agire fosse avventato. Squarciava pneumatici, rubava nei garage, ma ogni volta finiva nelle mani dei poliziotti che lo riportavano a casa e poi di mio padre che lo prendeva a calci nel culo. Ma non ha mai imparato. Finalmente smise di uscire, per evitare di finire nei guai. Ma nel 1967-68 poteva capitare che io andassi a trovarlo a casa e lui mi dicesse “Usciamo a fare una passeggiata”. Uscivamo e immediatamente andava a importunare una ragazza. La quale si spaventava e chiamava la polizia.
GG Col tempo è cambiato?
RC Ha smesso di uscire. Anche adesso, non esce di casa. Se uscisse farebbe ancora le stesse pazzie e tutto il resto.
GG Ma le sue idee folli sono simili alle tue, non è così?
RC Già, ma io non esco per la strada a importunare la gente e a predicare cazzate.
GG Tu le metti su carta.
RC Lui non sa proprio come stare al mondo. Non l’ha mai imparato; non è proprio capace di stare al mondo. Quando era bambino faceva già le stesse cose e finiva in un mare di guai. Mi ricordo che nel suo “periodo Long John Silver” si travestiva da pirata con tanto di gamba legata e stampella che si era fatto da solo, e andava in giro per la città. Aveva circa 13 anni. Mi ricordo che una volta –ho fatto anche una striscia su questo aneddoto- si avvicinò a due malviventi imbrillantinati e cominciò a sbraitar loro “Fermi voi, pendagli da forca, codardi, schiuma dei mari” e roba simile. I due lo presero e gli diedero tanti di quei calci in culo da lasciarlo sul marciapiede ridotto a uno straccetto piagnucoloso. Io gli dissi “Dai, Charles, andiamo via di qui. Non puoi giocare a Long John Silver con quei ragazzi. Non lo capiscono.” (Risata)

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GG Pensi che lui fosse un combinaguai nato?
RC Non lo so. So solo che non è mai riuscito ad associare le conseguenze agli atti che commetteva. Quando era veramente piccolo -io avevo circa cinque anni, quindi lui circa sette- è riuscito a capire quello che succedeva al supermercato, cioè che si portavano le bottiglie vuote e si otteneva del denaro dal cassiere.
GG La resa dei vuoti. Erano le bottiglie vuote che la gente riportava al supermercato, giusto?
RC Quelle. Si portavano con un cestino e le si buttava in un bidone più grosso. Lui col suo bel cestino prendeva le bottiglie dal bidone e si faceva dare i soldi dal cassiere. Alla sesta volta lo beccarono e si limitarono a cacciarlo dal supermercato a calci nel culo. Ma per vendicarsi è sgattaiolato di nuovo dentro e ha schizzato un bel po’ di dentifricio sulle vetrate. Allora finì veramente nei guai.
GG Forse dovremmo intervistare tuo fratello.
RC Povero diavolo.
GG Si può dire che lui avesse una genuina mentalità criminale.
RC Yeah, lui aveva un vero atteggiamento antisociale. Malgrado ciò, è un grande scrittore. Mi scrive delle lettere splendide. Brillanti come diamanti. Ma non riesce ad essere abbastanza organizzato mentalmente da metterle insieme.
GG Di cosa si occupa adesso?
RC Sta a casa e scrive. Non ha un altro lavoro.
GG Scrive per denaro?
RC No, non si rende conto delle cose. Vive con mia madre. Sta nella sua stanza, scende per mangiare, porta a spasso il gatto. Mia madre ha un gatto grasso che ogni tanto porta in giro al guinzaglio. Mio fratello è stato in manicomio per un paio d’anni. Aveva cercato di suicidarsi ingerendo una bottiglia di cera per mobili al limone. Gli hanno dato degli psicofarmaci che ancora prende ogni giorno per mantenere l’equilibrio mentale. Altrimenti, non so come potrebbe andare avanti. E’ totalmente isolato, legge, scrive e basta.
GG Cosa mi dici del tuo fratello più piccolo?
RC Oy! Quello è un altro caso. Vive in un hotel nel centro di San Francisco, ma nell’area di Skid Row. Pensa di essere il più grande santone dell’Occidente. Ci crede veramente. Ne è convinto. Ha la sua sfera di cristallo. Esce e ci si siede di fronte. Tutto il giorno. Questo è il suo lavoro. Quando non è impegnato con questo, lavora alla sua arte, fra parentesi davvero magnifica. Quadri e disegni. Ne ho rappresentato qualcuno su Weirdo. Sono impressionanti, roba davvero bella. Ma ha anche lui i suoi problemi. Ogni tanto gli arrivano degli attacchi e lui si rotola a terra urlando. Gli arrivano circa due volte al mese. Sono provocati da qualunque tipo di stress, specialmente in campo sessuale. Ho avuto il privilegio di assistere a uno di questi attacchi l’ultima volta che sono andato da lui. Ha continuato per sette o otto minuti. Alla fine gli ho detto: “Per l’amor di dio, alzati e ferma questa cosa. Che stai facendo?” Lui mi ha risposto “Non riesco! Non posso fermarlo!”. Quando l’attacco finì, io dissi “Gesù Cristo, è stato veramente straziante vederti in quello stato”, e lui: “Ah, per me è roba vecchia ormai, Jack”

GG Pensi che abbia problemi mentali seri?
RC Certo che ne ha. Ed è il primo a essere interessato a parlarne. E’ così lontano dalla realtà che ha una visione del mondo veramente affascinante. Ma è aggrovigliato in tutta quella roba freudiana. Per un po’ di tempo gli piaceva dare pacche sul culo alle donne nei negozi del centro e poi scappare. A volte gli davano la caccia le donne, altre volte i negozianti, ma lui è sempre riuscito a fuggire. Finalmente venne preso e ficcato nel manicomio della contea, un posto veramente di merda. Lo sai no, lì non ti trattano proprio gentilmente. Ci rimase due settimane. Diceva che il cibo, i farmaci e ogni cosa là dentro era orribile e questo ha avuto su di lui una esperienza rinvigorente, ma in senso negativo. Ha smesso completamente di dar pacche sul sedere. Ma ora, per i suoi sfoghi sessuali, mi ha detto che ha cominciato a frequentare questa parte del Tenderloin a raccattare puttane dalla strada. Le porta in camera e, mentre loro si spogliano, a lui arriva l’attacco. Dopo, loro se ne vanno. E lui viene. Per un po’ ha avuto una ragazza, un’altra pazzoide che viveva in un hotel del centro, un’altra spiritualista stramba pazza quanto lui. Lei godeva pensando che lui avrebbe potuto avere un attacco davanti a lei. In pratica funzionava così: si toccavano un po’, lui aveva il suo attacco, lei se ne veniva e poi tornava di nuovo a casa.

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Maxon Crumb e il suo filo di stoffa

GG Era messa più male di lui, sembra.
RC Certo che si. Era veramente strana. Mio fratello ogni tanto faceva la cosa bizzarra di ingoiare un pezzo di stoffa. Dice che gli pulisce il sistema. Un lungo nastro di cotone. Dice che è lungo 8 metri, passa all’interno di tutto il corpo per poi uscire dal suo culo.
GG La stoffa esce mentre ancora la sta ingoiando?
RC Gliel’ho visto fare un sacco di volte, quando comincia a uscirgli fuori l’avvolge attorno alla vita. C’è un mondo pazzo lì fuori.
GG Ma tuo fratello pulisce la stoffa dopo che è uscita?
RC Certo, ha molti modi per pulirla.
GG Dio, questa è certo una delle cose più bizzarre che abbia mai sentito.
RC Allora senti questa: la sua “fidanzata”… una volta lui mi ha detto: “Se pensi che io sia strambo per quello che faccio con la mia stoffa, lascia che ti dica cosa fa lei.” Una volta era andato da lei e a un certo punto lei tira fuori un contenitore di plastica che sembrava contenere del budino al cioccolato e comincia a mangiarne un po’ con un cucchiaio. Lei disse che si trattava della propria merda.
GG Almeno era fredda di frigo?
RC Non lo so. Lui mi disse che lei gli aveva confidato che la sua dieta era talmente raffinata che continuava a riciclarla. Quella roba buona, appiccicosa, scura e marrone era davvero la sua merda e somigliava davvero a un budino di cioccolato. Mi disse che perfino per lui era difficile da capire.
GG Ho pensato che anche lei potesse mangiare la stoffa. Tu hai mai visto la stoffa uscire da entrambi i buchi? Credi che sia possibile?
RC All’inizio mi sembrava una vera follia. Ma quando andavo da lui e lo vedevo con quella stoffa, beh… credo che ci si possa abituare a qualunque cosa.
GG Ma lui riusciva a parlare?
RC Yeah. Un paio di volte è uscito in strada a chiedere l’elemosina o a sedersi nella posizione del loto, con questa stoffa che gli usciva dalla bocca e qualche frocio sapientone saltava fuori e cominciava a strattonare la stoffa provocandogli atroci dolori.
GG Naturalmente questi ragazzi non sapevano di essere così sadici.
RC Si, volevano solo giocare. Non lo sapevano. E lui ha avuto parecchi guai con la polizia.
GG Lo immagino.
RC Non si può chiedere l’elemosina per strada, comunque. Quindi un sacco di volte la polizia lo ha fatto smammare, ma quando gli hanno impedito di continuare nella sua meditazione, ha dato di matto. Ha cominciato a coprirli di insulti e loro in risposta l’hanno picchiato. Lo hanno portato nel furgone della polizia a forza di calci in culo. Un paio di volte lo hanno buttato nella stanza imbottita alla prigione del centro. Ha passato davvero dei momenti terribili grazie agli sbirri.
GG Come hai fatto a evitare di diventare anche tu mentalmente disturbato?
RC Non sono totalmente sicuro di questo. Sai, credo di essere abbastanza folle. Per fortuna col mio lavoro riesco a buttar fuori tutta la mia follia. Ho trovato il modo di rifilarla al pubblico.
GG E con questo trovando il modo di diventare ricco e famoso.
RC Famoso, forse. Max fa queste lunghe camminate. Anche 25 miglia. Una volta sono andato con lui. E’ stato incredibile. Ha un carattere intenso. Puoi sempre imparare qualcosa dalle persone come lui, se sai cogliere i loro lati bizzarri. Ma io penso questo perché lo conosco, come so che i cosiddetti guru o gente simile, con i quali a volte ti trovi invischiato, hanno un prezzo. C’è sempre qualche aspetto della loro pazzia che è pesante da sopportare. Persone che hanno pensieri forti, che comunicano qualcosa di spirituale, c’è sempre un sottofondo di pazzia in loro. E’ solo una bella favola dire che loro sono perfetti, santi gentili che emanano grandi vibrazioni spirituali o roba del genere. C’è sempre un lato oscuro dietro tutta quella roba. Siamo tutti umani. Ma io ho imparato molto da mio fratello. Moltissimo. Quando litigo con lui, mi capita spesso di capire, parecchio tempo dopo, che lui aveva ragione su tutto.
GG In che modo? Dici a livello sociale?
RC A livello di come vanno le cose. Stranamente, lui è capace di vedere le cose in modo più chiaro rispetto a molti di noi.
GG Pensi che lui sia escluso? Distaccato? Forse riesce a capire l’intera situazione a partire dai dettagli?. Noi tutti siamo talmente concentrati nella vita di tutti i giorni che non ce ne distacchiamo abbastanza per vedere chiaramente le cose come stanno.
RC Certo, anche io credo che questo abbia molto a che fare con lui. Lui è proprio al centro di questo, vive in centro e scende in strada ogni giorno. Vede com’è il mondo, cosa succede in giro. Certo, magari lui non è parte di questo mondo, non ha nulla a che fare con nessuna connessione. Non partecipa a nessuna di queste, se non in un suo modo perverso e strano. Però ha capito parecchie cose prima di altri. Ad esempio, lui non tocca cibo animale da almeno dieci anni, ed è convinto che, mangiando la carne degli animali, l’uomo possa venire contaminato in un modo che noi non potremo mai capire. Come ciò contamini il modo di pensare e interagire di ognuno di noi, che comprende anche il concetto omicidio/violenza/uccisione, noi non potremo mai esserne consapevoli perché siamo tutti complici di questo sterminio di bovini e suini. Mangiando carne, noi siamo complici di tutto questo. Lui no. Per questo, ha delle convinzioni quantomeno strane sul comportamento. Per questo, quello che a lui è permesso fare è diverso da quello che è permesso a tutti gli altri. L’ho accompagnato nei suoi giri almeno duecento volte. Per lui è tutto a posto e io non riesco assolutamente a penetrare il suo schema di cose.
GG Sembra essere uno di quei dogmatisti isolati.
RC Oh si. Gli psicologi lo chiamano “disturbo delusionale”. Ma c’è abbastanza verità da non farti riuscire a penetrare quel disturbo. E’ come Charlie Manson o gente simile. Difficile averci a che fare.

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Robert Crumb (centro) coi fratelli Charles e Maxon

19 risposte a “Robert Crumb messo a nudo, l’intervista parte 1

  1. Grazie!
    Bellissimo regalo!
    Per me Crumb è la cosa che più si avvicina a “dio”, nel campo del fumetto.
    Grazie ancora 🙂
    Orlando

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