Bab-El-Mandeb?

di Andrea Queirolo

Copertina dell’edizione francese di Bab-El-Mandeb

Come sapete Bab-El-Mandeb di Attilio Micheluzzi ha recentemente vinto il Prix Du Patrimoine al festival di Angouleme.
Un premio importante per un fumetto di un autore indispensabile.
Son rimasto sorpreso dalla scelta francese, che opziona questa storia in mezzo ad una selezione qualitativamente altissima (perle come Jerry Spring di Jijè, Cerebus di Dave Sim, Terry e i Pirati di Milton Caniff…ma la lista completa la trovate qua). Sorpreso fino ad un certo punto, dato che mi è bastata una rilettura dell’opera per ricordarmi di quanto fosse significativa.

Ora, mettiamo che qualcuno di voi, per qualsiasi ragione, non abbia mai letto questo volume e che, da attento (ma anche, e forse sopratutto, casuale) lettore di fumetto voglia approfondire le sua conoscenza o anche solo intrattenersi con una storia non banale. Mettiamo che qualcuno di voi voglia comprare questo volume, che ricordo fra le altre cose essere tornato alla ribalta vincendo un premio importante ad Angouleme.
Bene, quel qualcuno di voi che voglia comprarlo, semplicemente non potrà farlo perché questa storia non è mai stata ristampata in Italia.
Bab-El-Mandeb è stata serializzata sulla rivista Corto Maltese nel 1986 e successivamente raccolta in volume da Rizzoli nel 1987. Dopodiché, da quanto mi è dato sapere, non è mai stata ripubblicata. Sono 25 anni che questa storia è esaurita e che, di conseguenza, non raggiunge nuovi lettori.
In Francia invece è stata ristampata il settembre scorso da Editions Mosquito (che ha in catalogo molte altre opere di Micheluzzi e di autori italiani), in un bianco e nero che fa vergognare i pallidi colori della mia edizione Rizzoli.

La domanda mi sorge spontanea: perché?

Perché in Italia, noi italiani, dobbiamo avere difficoltà nel leggere un’opera importante di un autore italiano imprescindibile?
Perché dobbiamo farci pelare su Ebay o alle fiere per comprare un volume che dovrebbe essere costantemente sugli scaffali di qualsiasi libreria come un classico?
Queste domande sono applicabili a diverse altre opere o artisti, eppure Micheluzzi rimane oggi (assieme a De Luca) uno dei più importanti autori di fumetto italiano poco e mal ristampato.
Le scadenti ristampe della Lizard, in un formato troppo piccolo per rendere giustizia alle costruzioni di Micheluzzi,  sono poche e in alcuni casi difficili da trovare.
Fumetti come Johnny Focus o Petra Cherie meritano molto di più, mentre storie come Air Mail, Rosso Stenton o Roy Mann sono finite nel dimenticatoio  assieme a Bab-El-Mandeb. Un volume, quest’ultimo, che ci pubblicano sotto il naso i francesi, in quella che immagino possa essere una versione quanto meno definitiva, all’odierna irrisoria cifra di 15 euro.

In Francia premiano Micheluzzi dichiarandolo patrimonio del fumetto e consacrandolo, in Italia viene istituito un premio a suo nome, ma di lui e della sua grandezza ci si ricorda a fatica.

6 risposte a “Bab-El-Mandeb?

  1. Concordo: ho trovato l’edizione italiana della Rizzoli il maggio scorso in una fiera di fumetti a Trieste. Il mio rivenditore di fiducia, l’aveva tirata fuori dal magazzino per l’occasione, e me l’ha caldamente consigliata. Mai consiglio è stato più azzeccato e lungimirante! Quante parole abbiamo già usato per esprimere la scarsa attenzione della cultura italiana per le opere d’arte che appartengono al mondo delle nuvole parlanti? Sempre troppo poche… Fai bene a ricordare l’opera di Micheluzzi. Spero che prima o poi qualcuno si svegli anche qui da noi.

  2. Aggiungo che son molto tentato dal bianco e nero dell’edizione francese…

  3. A Torino – ma lo saprete senz’altro – c’è, fino al 19 febbraio, un mostra dedicata a Micheluzzi. Qui gli estremi: http://www.littlenemo.it/index.html
    Un caro saluto.

  4. Splendida la mostra di Torino. Sapiente selezione di disegni e illustrazioni e molto bello l’allestimento. Little Nemo è una garanzia.
    Micheluzzi è un sommo narratore per immagini. Grandissima perizia grafica unita ad una attenzione fuori dal comune per il racconto. Un Grande.

  5. Pingback: Attilio Micheluzzi: le tecniche operative | Conversazioni sul Fumetto