Mytico! an instant review

di Andrea Tosti

“Agli eroi non importano le ricchezze o i desideri dei sovrani. Loro marciano sempre…”

Con questa didascalia si apre la prima tavola del primo numero di Mytico! (punto esclamativo d’obbligo), nuovo albo a fumetti da oggi in vendita come allegato al Corriere della Sera.

Un’apertura, almeno nelle intenzioni, epica, ma quantomeno inesatta. Non solo perché spesso gli eroi erano anche sovrani (Ulisse era re di Itaca, Teseo di Atene etc.), non solo perché non sempre sembravano avere tutta questa voglia di marciare (Ulisse fa di tutto per evitare di partire per la guerra) ma anche perché, non di rado, dimostravano di essere dei gran figli di buona donna. Questo presunto disinteresse per le ricchezze e i desideri dei sovrani si ricollega all’editoriale che presenta la collana, intitolato, per l’appunto Epos.1. Se non fosse subito stato chiaro sin dallo stile del disegno in copertina, l’intento di ricollegarsi al fumetto supereroistico viene esplicitato tramite una negazione. Dice infatti Fabio Licari: I supereroi dell’epoca classica non lanciano ragnatele, non diventano invisibili, non s’infiammano, non hanno armature nucleari: ma possono sbarazzarsi di un’Idra, uccidere il Minotauro e sfidare gli dei. I supereroi dell’epoca classica non navigano sul web, ma veleggiano intrepidi nel mediterraneo.

A parte l’ultimo e un po’ oscuro riferimento al web (non mi pare che fra le principali attività di Batman e dell’uomo ragno ci sia quella di blogger) il paragone è al tempo stesso limpido e un po’ abusato. Non solo perché il pantheon supereroistico, fin dalla fine degli anni ’50 era già ampiamente contaminato con la mitologia, principalmente greca e norrenna, ma anche perché un’operazione come quella messa in piedi dal Corriere ha almeno un illustre precedente, cioè la serie Tales of Asgard di Lee e Kirby.

Tagliamo la testa al toro. Il livello di questo primo albo e, presumibilmente, di quelli che seguiranno è alquanto modesto, sia che lo si guardi dal punto di vista della scrittura (frettolosa e un po’ confusa), del disegno (ripetitivo e povero, più adatto a un albo didattico che alla narrazione di una storia epica e coinvolgente e carente soprattutto nelle scene di massa) sia dal punto di vista dell’aderenza al mito, ampiamente reinterpretato e semplificato, spesso attraverso vistose quanto superflue infedeltà (a pagina otto l’invulnerabile Cicno muore annegato invece che strangolato da Achille). Nel complesso il prodotto non sembra avere molte caratteristiche per essere molto apprezzato, in special modo dai lettori preadolescenti a cui sembra rivolgersi che possono trovare storie meglio articolate e più coinvolgenti nei già consolidati fumetti supereroistici e un maggior approfondimento nei volumi sulla mitologia indirizzati ai ragazzi che chiunque frequenti librerie specializzate, specialmente in compagnia di preadolescenti, conosce.

Manca, come si poteva immaginare, un’idea forte alla base o anche la capacità di rubare suggestioni forti qui e là. Non c’era, in fondo, che l’imbarazzo della scelta, partendo dalle già citate avventure di Lee e Kirby fino ad arrivare a “L’Eroe” di Rubin, passando anche per le divertenti divagazioni mitological-pop di serie televisive come Hercules o Xena.

Mytico(!) è un prodotto invece che fallisce il suo obiettivo fin dall’ideazione perché non cerca di costruirsi un’identità forte e quando copia, copia male. Peccato, perché l’idea di allegare per una volta un fumetto originale ad un quotidiano, invece che delle solite, spesso pregevoli ma in odor di necrofilia, ristampe dei bei tempi andati, avrebbe meritato un exploit migliore.

Che poi, lo sappiamo tutti, la scritta riportata sugli albi “da vendersi esclusivamente in abbinamento a Corriere della sera. € 1 + il prezzo del quotidiano” è solo un proforma. Io, come spesso ho fatto per altri allegati in passato, l’ho acquistato senza problemi come qualsiasi albo da edicola, ed oggi era il primo giorno di pubblicazione.

34 risposte a “Mytico! an instant review

  1. peccato, poteva essere una buona idea, ma perchè non chiamare gente capace? Il risparmio di qualche centinaio d’euro a tavola non mi sembra possa influire su un’operazione di questa portata, ma magari mi sbaglio. (sto giudicando tutta l’operazione dalla copertina)

  2. lecolonnedercole

    Diciamo che il detto “un libro non si giudica dalla copertina” non si applica in questo caso

  3. ma solo il primo numero è in allegato con il Corriere o tutta la collana sarà “supportata” dal quotidiano? Mi sembra una bella piattaforma di lancio questa, chissà perchè il Corriere abbia voluto “metterci la faccia”, a meno che non sia edito dal gruppo editoriale del Corriere stesso.

  4. Ma chi ti ha detto che il Corriere ha voluto risparmiare sui disegnatori? Hai per caso notizie sui costi dell’operazione? Non sono così certo che per una iniziativa del genere siano stati lesinati i denari.

  5. mi permetto di dissentire.. beh più o meno… magari un po’

    personalmente, incuriosito, ne ho preso una copia proprio per vedere come si erano mossi.. ora si, senza dubbio i difettucci evidenziati ci son tutti… ma devo essere sincero: alla fine io credo che questa produzione possa essere una delle migliori offerte per ragazzi attualmente (= ultimi anni) presenti in edicola

    Parlo da “vecchio” lettore di testate come il Giornalino (anni ’90) che mi hanno accompagnato per parecchio tempo, ai tempi della beata giovinezza, con storie davvero interessanti, varie e ben scritte… poi l’anno scorso per caso ho acquistato nuovamente un numero della rivista… lo scempio consumatosi davanti ai miei occhi non è descrivibile… non so cosa sia successo e perchè, ma era evidente che il Giornalino che leggevo io non esisteva più ed era stato sostituito da un qualcosa rivolto a bambini fra i 6 ed i 7 anni più o meno… che (credo) ne saranno anche annoiati

    Questa digressione era necessaria per spiegare perchè, IMHO, Mytico! non è affatto da buttare… perchè oggi ho finalmente letto una storia per ragazzini vicina a quelle che leggevo io da ragazzino… e questo non mi capitava più da…. oh diamine, dall’ultima volta che comprai il Giornalino ai tempi delle medie probabilmente

    ergo per me è assolutamente SI 😛 … sperando che riesca a migliorare nel tempo dove per il momento ha ancora piccole o grosse pecche

  6. eh no no, non lo so, è davvero solo un’impressione dovuta alla copertina, sembra quasi dilettantesca, no? e appunto mi chiedo, se il problema non sono i soldi, visto che una copertina buona o cattiva la paghi comunque in un intorno di qualche centinaio d’euro (correggetemi se sbaglio), cifre che non credo impensieriscano il corriere, non potevano chiamare Carnevale? (per fare un nome così, di sicuro impatto)

  7. Prima di dare un mio giudizio sulla testata in questione, dovrò comprarmela. In ogni caso mi sembra interessante per lo meno il tentativo di un quotidiano non le consuete ristampe di personaggi arcinoti (Tex, Zagor, i supereroi DC e Marvel, ecc…) ma di buttarsi su qualcosa di nuovo. Ricordiamoci che il Corriere dei Piccoli nacque proprio come allegato del Corriere della Sera.

  8. engelium sto fumetto è da buttare. I rilievi di questo articolo sono fondamentali per la solidità del progetto editoriale. Il progetto è DEBOLE per le dette ragioni e anche per altre. Il fumetto per ragazzi bisogna saperlo fare e nonostante abbiano usato dei giovani (ma non alle prime armi) mi sarei aspettato che SCHIAVONE, visto che ci ha messo il nome “supervisionasse” a questo macello.

  9. Dato che SCHIAVONE ha supervisionato senza virgolette, è molto curioso di capire meglio ciò che evidentemente gli è sfuggito.

    Per esempio quando si afferma che in Mytico! si copia, e pure male: dove?

    Oppure quando si dice che in Mytico! la scrittura è frettolosa e confusa: un esempio per noi poveri opliti illetterati?

    E quando il disegno viene giudicato povero e ripetitivo: è possibile avere qualche esempio?

    Questo aiuterebbe credo non solo me, ma anche gli autori a imparare dai propri “errori”.

    PS da “supervisore” quale vorrei essere, mi incuriosisce come possa essere pubblicata una recensione che si soffermi per metà solo sull’editoriale di apertura, che, forse redatta da un pronipote di Cassandra, giudichi già tutti gli albi che devono ancora uscire e che, dopo avere lamentato “superflue infedeltà”, come fulgidi esempi possa citare le serie tv di Hercules e Xena…

    Marco Schiavone,
    Edizioni BD

  10. Recensione interessante, sopratutto la parte in cui il recensore usa come esempio un fumetto edito dalla casa editrice per cui lavora.

  11. @Matt Maver: e vogliamo invece parlare del fatto che Comicus fa una recensione positiva al Mytico! e Comicus è di Marco Rizzo che collabora con la BD? Magari così il quadro è più completo…

  12. @contedicagliostro
    Ah, ora e’ tutto più chiaro! Per cui questa e’ una recensione di rappresaglia.

  13. No. E’ la recensione di una voce indipendente quale è Queirolo.

  14. In Italia la stroncatura o la recensione critica non è più contemplata. O lodi sperticate (e qua va tutto bene) oppure se si accenna ad una minima critica o ad un’analisi indipendente dal solito servizio di cortesia si sfoderano ragioni per le quali quanto detto di negativo non ha validità…Ma, si può dire senza essere accusati addirittura di rappresaglia che un lavoro non soddisfa appieno le aspettative e che ha degli aspetti passibili di una critica? O no?

  15. Interessante il fatto che sul forum di Comicus si censuri il link a questa recensione. Evviva la pluralità dell’informazione.

  16. A me quelli di Comicus mi hanno rubato la merenda.

  17. Marco Pellitteri

    Come ho scritto anche personalmente a Diego Cajelli sul suo blog a proposito della “autenticità” dei miti proposti, di fatto quelle di Mytico! sono versioni edulcorate che però mi pare provengano da versioni già edulcorate, quelle dei corsi di Epica delle scuole medie (che andavano invece molto bene per scopi pedagogici e culturali e per resa letteraria, vedi il gioiello didattico “Storie della storia del mondo” di Laura Orvieto). Pertanto l’edulcorazione di un’edulcorazione diventa a mio avviso depauperazione. È come voler togliere il grasso dal latte già scremato.
    Se posso rimandare a un mio lavoro* in cui individuo (riferendomi a un altro ambito, quello dell’animazione giapponese, ma la cosa è ampliabile, ritengo) una tipologia** di criteri di modifica di un’opera in un riadattamento, quello osservabile in Mytico! rientra secondo me nel tipo che ho definito “depneumatizzazione”, con licenza parlando (la sottrazione del pneuma, cioè dello spirito vitale di un’opera originaria).
    (** Il lavoro in questione è il libro “Il Drago e la Saetta”. Pubblicità progresso)
    (** “Tipologia” = classificazione ordinata di tipi, discorso sui tipi; “tipologia” ≠ “tipo”).

    Ciò detto, i disegni di Mytico! a me piacciono molto e il ritmo sceneggiativo di ciò che ho letto è buono e spesso avvincente. Manca però proprio il cuore di ciò che a mio avviso fornirebbe il plus (o la conditio sine qua non?) a queste storie, l’afflato epico. Ci si è forse spaventati di far parlare liricamente i personaggi, di mostrare la crudeltà delle loro azioni, il lato sanguigno delle loro imprese, in sostanza la reale sostanza del mito originario (si legga “I miti greci” di Robert Graves, un libro imprescindibile). Forse i paletti imposti dal Corriere sono stati molti. La dialettica professionale precedente alla pubblicazione di prodotti di questo tipo è spesso uno strenuo braccio di ferro fra gli autori (che sono in genere molto più colti di quanto poi appare in coproduzioni di questo tipo e dalle idee più vicine a quanto qui sto asserendo io di quanto il prodotto finale non lasci intendere) e le redazioni e il management del grande giornale, che hanno poche idee, ma in compenso assai confuse, su ambiti come la pedagogia, il fumetto, la mitologia classica, i gusti dei ragazzi.

  18. vabbe, quella di comicus non è una recensione, ma pubblicità.

  19. Pubblicità – mascherata da recensione – fatta sul sito di proprietà di un collaboratore di Schiavone.

  20. In parole povere, Il Conte e Conversazioni confermano che si tratta di una recensione di rappresaglia.

  21. guarda matt, la recensione di comicus l’ho letta dopo aver pubblicato questo articolo di andrea tosti.

  22. E perchè non dovrebbe essere invece quella di Comicus una recensione di “rappresaglia” a questa? In fondo, come già spieato, a essere sul libro paga di Schiavone è il proprietario di Comicus, non quello di Conversazioni, che ha “osato” recensire negativamente il primo numero del progetto editoriale di Schiavone & soci.

  23. Conte, quando fai cosi’ ti bacerei!

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  26. Risposta elegante seppur secca se volete la mia opinione. Comunque tornando a noi, ho letto il fumetto e mi è piaciuto molto, non ho grandi commenti da fare ma l’unico grande consiglio che vorrei dare a voi e a tutti gli ideatori di Mytico è di aumentare le pagine. Magari una volta finalmente consolidato il fumetto potreste aumentare a 2 le storie al suo interno. Dopotutto la mitologia è un pozzo talmente profondo da consentire comunque di continuare con questo ritmo per molto tempo.

    Giorgio

  27. A me mi.

  28. Finitela di criticare! Parlo a te e a molti altri. Se non vi piace il fumetto non leggetelo, se avete critiche COSTRUTTIVE fatele, ma non elargite critiche gratuite. Possibile che non riusciate a tenere per voi le vostre stupide insinuazioni? Il “collaboratore di Schiavone” ha tutto il diritto di mettere ciò che vuole sul suo sito. Quindi tacete ed evitate di fare brutte figure.
    Con questo mi scuso per la schietteza.

    Giorgio

  29. Scusate, ancora una cosa:
    Litigate come bambini.
    E con questo mi scuso nuovamente per la schiettezza con cui dico ciò che penso.

    Giorgio.

  30. da questo Giorgio qui in poi non sono io, lo dico solo perchè non vorrei si ingenerassero sensazioni di schizofrenia. I commenti trinchero sono i primi due. e questo. ciao a tutti.

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  32. La copertina mi sembra un omaggio ad un Conan di Martellini, mi pare.
    Il punto debole di questo fumetto è la brevità delle pagine a disposizione.

  33. Serbelloni_Mazzant

    Marco Schiavone: “…dopo avere lamentato “superflue infedeltà”, come fulgidi esempi possa citare le serie tv di Hercules e Xena…”

    E qui chiudo 😀

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